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Lo sviluppo dell’eSport come fonte di ricavo per i top club di Calcio

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A cura di @Carlj91.

Per Esport (dall’inglese electronic sports) si indica il giocare videogiochi a livello competitivo organizzato. Competitivo perché partecipano solo giocatori professionisti ed organizzato in quanto esiste un organizzazione che supporta ed organizza competizioni sportive.

Il settore come indica il blog Calcio & Finanza è in forte ascesa:

Nel 2015 gli spettatori complessivi dei tornei di eSports sono stati 134 milioni in tutto il mondo.

15,5 milioni gli spettatori collegati via streaming e paytv per le finali mondiali di League of Legends, disputate allo stadio olimpico di Seoul a fine 2014.

613 milioni di dollari, invece, è il giro d’affari degli eSports nel 2015,(+45 per cento rispetto al 2014). A fine 2016, secondo il Super data esports market report, toccherà il miliardo.

 

Un settore in crescita tanto che:

Alla Snai, una delle principali società nostrane di betting, hanno fiutato il vento e aperto le scommesse sugli eSports, con un pacchetto di puntate 24 ore su 24, visto che i tornei più seguiti si disputano in Asia, e la promessa di allargare ulteriormente il bacino offrendo anche lo streaming live degli eventi.

Dopo uno scetticismo iniziale, anche i top club calcistici hanno riconosciuto l’importanza degli eSports per aumentare i ricavi. E hanno investito nel settore ingaggiando professionisti.

In particolare:

le strade percorse sono due: singoli player disposti a rappresentare un club in un torneo di videogame o vere e proprie squadre impegnate a gareggiare – con tanto di profili social attivi – a League of Legends o Defence of the Ancients 2, ad esempio. Il tutto perché, come ha evidenziato Newzoo, una società che fa ricerche di mercato, il valore dell’esport, solo tra pubblicità, merchandising e media revenue, arriverà a toccare i 465 milioni di dollari nel 2017

Ci sono molte squadre che puntano su questo settore:

Tra le formazioni che hanno deciso di puntare sugli esports per aumentare le proprie fonti di reddito c’è il Siviglia. La formazione detentrice dell’Europa League parteciperà a partire dal prossimo gennaio alla Liga VFO (Virtual Football Organization), che si disputerà sulla piattaforma Playstation.

In Francia abbiamo la e-ligue 1, il primo torneo ufficiale legato ufficialmente ad una Lega professionistica.

Il Paris Saint Germain ci crede in modo particolare e lo ritiene un modo per sviluppare il brand a livello internazionale.

Anche il Monaco non ha però voluto essere da meno. Il club del Principato, infatti, ha da poco stipulato una partnership con Epsilon eSports, società specializzata nello sviluppo degli e-sports. Questo consentirà alla formazione di francese di poter avere un proprio rappresentante nei principali tornei di FIFA 17 che si disputano in ambito internazionale.

In Inghilterra diverse squadre come il City e il West Ham puntano sul settore così come Germania  lo Shalke 04.

In Brasile un ex campione come Ronaldo è invogliato dal nuovo business

Diverse società di calcio, quindi, stanno ingaggiando i migliori giocatori al mondo di videogame per rappresentare i propri colori nelle competizioni più importanti di categoria.

In Italia la Sampdoria ha deciso di seguire l’esempio di altri importanti club ed è così la prima società italiana a lanciarsi nell’eSports.

La società blucerchiata, come indicato in una nota apparsa sul sito ufficiale, ha così deciso di avviare una collaborazione con Mattia Guarracino, conosciuto con il nome di Lonewolf92 e sei volte campione a FIFA.

Questa ricerca dei migliori giocatori di videogame ha spinto negli USA, dove il fenomeno non è nuovo, ad istituire un corso apposito in Esport.

 

Immagine da Pexels.


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