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Hulu’s ‘Handmaid’s Tale’ Delivers A Timely And Feminist Message [EN]

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Su suggerimento anonimo, introduzione a cura di @PiGTr.

L’uscita della serie TV The Handmaid’s Tale è oggetto un vivace dibattito sulle possibilità di lettura in chiave femminista e politica. Sul Post, Giulia Balducci ricapitola gli aspetti principali della distopia rappresentata nelle prime tre puntate della serie e, prima ancora, nel libro omonimo del 1985 su cui è basata. Il tema principale, conclude, è l’impatto delle tesi ultraconservatrici, nel caso specifico di matrice cristiana protestante, sulla condizione femminile:

The Handmaid’s Tale cerca di dimostrare cosa succede quando una società porta le proprie idee ultraconservatrici sulle donne fino alle estreme conseguenze: credi che il posto della donna sia a casa, o in cucina? Credi che le donne non debbano essere padrone del proprio corpo? Va bene, succederebbe questo. Ti piace? La risposta attesa dopo una dimostrazione simile è no, anche da parte degli uomini, perché è una società che toglie troppo anche a loro. Non è un caso che le ultime parole del libro – della serie, vedremo – siano «Avete altre domande?».

La serie è ambientata nel Nord America, in una repubblica totalitaria fondata su una rigida impostazione patriarcale, ideologicamente giustificata in chiave cristiana. Almeno in queste prime tre puntate, gli eventi sono visti perlopiù dal punto di vista della protagonista femminile e, in misura minore, degli altri personaggi femminili secondari, con i pochi comprimari maschili lasciati per lo più sullo sfondo. Seguendo i drammatici eventi della vita della protagonista, interpretata dall’attrice femminista e scientologista Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale sfrutta il classico espediente del flash-back per mostrare la progressiva instaurazione di questo regime consumatasi pochi anni addietro. Proprio sulla graduale transizione al regime totalitario e patriarcale, interviene Anne Cohen, rilevando inquietanti analogie con l’attuale contesto politico statunitense in un post per Refinery29:

“Now I’m awake to the world,” she thinks. “I was asleep before. That’s how we let it happen. When they slaughtered Congress we didn’t wake up. When they blamed terrorists and suspended the Constitution, we didn’t wake up then either. They said it would be temporary. Nothing changes instantaneously. In a gradually heating bathtub you’d be boiled to death before you knew it.”
First of all, yikes. The scariest part of all that is that it’s completely plausible. It’s so easy to be complacent. I know I’m guilty of that. And what comes next, in a harrowing flashback to life “before,” makes it all the more obvious.

Tuttavia, entrambe le proposte di lettura sono controverse. Come ha notato il critico tv David Bianculli nel corso della trasmissione radiofonica Fresh Air, di cui è disponibile una trascrizione, “molte delle persone coinvolte nella produzione, alcuni produttori e persino alcune star, negano che questa nuovo adattamento in forma di miniserie sia una preoccupata narrativa di stampo femminista o un tempestivo commento sulla situazione politica odierna”.

 

Immagine by Hafuboti (Own work) [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

 


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