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Il copyright e Anna Frank [FR, EN]

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Su suggerimento di @paolocrosetto

Il primo gennaio 2016 il Diario di Anna Frank doveva diventare di dominio pubblico per scaduti termini di copyright (70 anni dalla morte dell’autore). Diventare di dominio pubblico vuol dire che chiunque può decidere di ripubblicare il testo senza pagare diritti d’autore agli eredi legali di Anna Frank. Ma il Fondo che gestisce la sua opera ha chiesto l’estensione, sulla base del fatto che il Diario è opera sì di Anna, ma anche del padre di Anna, che ne ha editato (e censurato) alcune parti. Il padre è morto nel 1980: quindi il copyright, secondo questa linea giuridica, dovrebbe scadere il primo gennaio 2051 (qui le spiegazioni, in francese).
Un blogger francese ha deciso (con toni molto pomposi) di ‘liberare’ il testo condividendo un epub sul suo blog. La cosa è illegale — ma il blogger ne è consapevole — e gli ha attirato accuse di ogni tipo, tra cui quella di voler aiutare i negazionisti.

Un’occasione per parlare del diritto d’autore e della sua estensione ripetuta. Nel 1998, quando sarebbero dovuti scadere i termini per moltissime opere degli anni ’20, il Congresso americano passò una legge di estensione del copyright [Sonny Bono Act], allora soprannominata ‘mickey mouse act’ perché permetteva a Topolino di essere coperto, per vent’anni ancora.
Ora ci si avvicina al 2018, data in cui tutte le opere soggette all’estensione del 2018 saranno di nuovo in ‘pericolo’ di passare nel pubblico dominio. Da alcune parti si parla di una possibile riedizione della farsesca battaglia lobbistica e legale del 1998. D’altronde, già in tempi molto poco sospetti Mark Twain argomentava per la perpetuità del diritto d’autore.
Ci libereremo mai del copyright a vita?

 

Immagine by Christopher Dombres [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons


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