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Sottomissione liberal: proteggere l’Islam e diffamare il Cristianesimo

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A cura di @s1m0n4.

Giulio Meotti, partendo da esempi di protesta e di censura, sottolinea come, a seconda che si tratti di Cristianesimo o di Islam, i media applichino due pesi e due misure nel denunciare violazioni della libertà di espressione.

Nel gennaio 2006, il più famoso vignettista norvegese, Finn Graff, disse di essere stato censurato per una vignetta su Maometto. Graff non aveva mai avuto problemi per aver preso in giro i cristiani, che raffigurava con camicie brune e svastiche. Fu anche l’autore di una serie di controversi disegni contro Israele, uno dei quali ritraeva il premier israeliano Menachem Begin come il comandante di un campo di concentramento nazista.

La stessa cosa accadde al regista tedesco-americano Roland Emmerich che ha diretto numerosi film catastrofici. Desistette dall’idea di distruggere sul grande schermo il luogo più sacro dell’Islam per paura di attirarsi addosso una fatwa (un editto religioso) che chiedesse la sua morte.

 

Immagine in Pubblico dominio da pixabay


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