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Un calcio anti-nostalgico

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A cura di @Eugenio Tafazzi.

Un’intervista di Davide Coppo agli ideatori della pagina Facebook: Serie A anti-nostalgica. Discutono della visione nostalgica del calcio e dei suoi derivati più beceri come il bomberismo.
Argomenti già affrontati su hookii: Contro il calcio nostalgico, qui e Di ignoranti, Bomber e di un calcio malato, qui.
Questa volta, finalmente, anche un po’ di ironia.

La prima volta che entrai a San Siro, con mio padre, mi abbagliò la fluorescenza verde dell’erba sotto i riflettori. Tra tutte le prime volte che ricordo, la sensazione di meraviglia data da quel colore è una delle più nitide ancora oggi, a vent’anni di distanza. Rispetto ai campi che avevo sempre visto, nella provincia milanese dove avevo giocato, splendeva di una luce inedita, futuristica. Più avanti, tornando a San Siro più volte, non riuscii a ritrovare la stessa sensazione. Andava ancora peggio visitando la maggior parte degli stadi italiani, spesso tristi di una tristezza da balera, in un certo senso agrodolce. La parte dolce, quella suggerita da un certo fascino tondelliano di provincia e trasandatezza, sparì del tutto quando provai la meravigliosa esperienza di guardare partite in stadi come Allianz Arena o Emirates Stadium. Ritrovai, per alcuni minuti, nonostante l’occhio esperto di frequentatore di stadi, la stessa meraviglia della prima fluorescenza verde dell’erba di San Siro.
Un pensiero come questo potrebbe essere etichettato come apologia del cosiddetto calcio moderno.

Immagine di copertina della pagina Facebook Serie A anti-nostalgica su autorizzazione dell’autore.


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